sabato 16 dicembre 2023

Graf Dracula in Oberbayern (1979)

 


Vampiri per Natale.

Per la settimana di Natale mi sembra giusto cominciare con un film che non c'entra un cazzo, ossia Graf Dracula in Oberbayern di Carlo Ombra (pseudonimo dietro il quale si nasconde Carl Schenkel, vecchia conoscenza degli appassionati, regista di Out of Order - Fuori Servizio che vidi al cinema da ragazzino e mi piacque moltissimo, poi destinato ad una dignitosa carriera oltreoceano con Scacco Mortale, tra le altre cose). Più che uno spoof è una commedia pecoreccia appartenente al genere bavarian porn

Niente per cui scandalizzarsi, di "porn" da queste parti non c'è proprio nulla. Solo modelle seminude, umorismo da caserma, balere di provincia spacciate per discoteche e un Dracula che entra nel territorio delle leggende "scult", interpretato nientemeno che da Gianni Garko (proprio lui, Sartana in persona) grande uomo del nostro cinema, protagonista di molti film amatissimi dal sottoscritto, La Notte dei Diavoli (1972) di Giorgio Ferroni in testa.

Non fu una una cosetta di passaggio. Garko partecipò a ben quattro film in coproduzione con la teutonica Lisa Film: I Porno Desideri di Silvia (Sylvia Im Reich Der Wollust, 1977) aprì le danze in questo suo personalissimo "oktober fest" (venendo pure sequestrato in Italia, non Garko ma il film) comprendente anche il classico Drei Schwedinnen in Oberbayern (1977) e Summer Night Fever (1978) ovvero Febbre nelle notti d'estate. Ce n'è per tutti i gusti.

Per la distribuzione italiana di questo Graf Dracula... si optò invece per un più nobile e sobrio Il Succhione, che dice già tutto quello che c'è da sapere sulla pellicola: una commedia degli equivoci in salsa horror con Garko in doppio ruolo e la presenza di Giacomo Rizzo in mezzo ad un plotone di ragazze discinte (da consegnare ai posteri la coppia di gemelle leopardate in versione disco-dance). Ricordo di aver pagato una cifra spropositata per il DVD ma visto che sul web si trova ogni cosa ve lo potete vedere sicuramente da qualche parte. Per i fanatici di parodie vampiriche, vi rimando direttamente a Dracula Sucks . INTERPRETI: Gianni Garko, Betty Vergès, Giacomo Rizzo, Bea Fiedler, Georgina Steer, Ralf Wolter, Linda Grondier.

Originariamente pubblicato su "L'Osceno Desiderio" il 27/10/2015.

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giovedì 7 dicembre 2023

3615 code Père Noël (1989)

 


Arriva Natale ed ecco un bel film per le feste! Quasi dimenticato.

Notte di Natale. Un bambino si ritrova da solo nella sua villa ultra-tecnologica in balia di uno psicopatico travestitosi da Santa Claus in cerca di vendetta.

Ecco un film (quasi) dimenticato. Questo 3615 Code Pére Noël (1989) di René Manzor è pellicola pregna di quelle contaminazioni di genere che fanno la felicità di appassionati e addetti ai lavori; un film cupo, claustrofobico, assolutamente non progettato come film natalizio per famiglie, o meglio, un film natalizio con un Babbo Natale veramente viscido e disturbante. Già basterebbe la scena dell’uccisione del cane per capire che non ci si trova davanti ad un innocuo giocattolo per bambini sbavanti e urlanti in cerca di emozioni disneyane. Il Patrick Floersheim del film di Manzor  è uno psicopatico in piena regola, subdolo e vendicativo, che si inserisce in un contesto idilliaco in cui il piccolo Alain Musy (alias Alain Lalanne, giovane prodigio che successivamente si dedicò ad una carriera nel campo degli effetti speciali visivi) è un rampollo di ricca famiglia con una smodata passione per i videogames, i modellini e Rambo. Se ne accorgerà il povero Santa Claus farlocco (magnifico quando si “sbianca” la barba con una bomboletta di neve spray) letteralmente soverchiato dal piccolo bastardo in tenuta stalloniana stile Rambo 2.

Il bravo Manzor si destreggia tra action ottantesco, thriller e horror carpenteriano, immergendo il tutto in una luce bluastra da acquario in cui i protagonisti della vicenda si inseguono come se fossero in una sorta di arcade vecchio stampo; l’unica cosa che conta durante il metraggio è il gioco tra vittima e carnefice, e Manzor è molto bravo ad invertire le parti, per cui il resto del cast risulta, a conti fatti, un poco stucchevole (Brigitte Fossey, su tutti) non inficiando, tuttavia, la riuscita della pellicola che è tesa, buia e scorretta al punto giusto.

Certo, il difetto maggiore è che sembra di trovarsi di fronte ad un episodio allungato di serial TV come Tales From The Crypt o Tales From The Darkside, ma è questione di lana caprina, anzi, è interessante notare come, un anno dopo, Hollywood proponesse una versione edulcorata dello stesso plot con il mega-successo Home Alone/Mamma, Ho Perso L’aereo scritto da John Hughes e diretto da Chris Columbus, cartoonesco, melenso e ligio ai doveri della commedia brillante, utilizzando l’apparentemente angelico Macaulay Culkin con capello biondo e occhio azzurro al posto del guerrafondaio bambino con fascia nera, cartucciera e armi alla mano, politicamente scorretto, ma molto più affascinante come protagonista dell’action/horror/videoclipparo con un anima di René Manzor.

Originariamente pubblicato il 24/12/2011 su Horror.it.

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