martedì 31 gennaio 2023

Quién Sabe? (1966)


Bellissimo Western con il grande Kinski.


Qualcuno ha ancora bisogno di presentazioni? "Chi lo sa?" risponderebbe, forse, El Chuncho/Gian Maria Volonté, magari ridendo mentre impugna una pistola. "Non comprare pane! Comprati la dinamite", non ci poteva stare epitaffio migliore a suggello del (grande) western di Damiano Damiani, ancora bello, magniloquente, cinematografico a 360°, con polvere, sudore, proiettili d'oro e rivoluzionari messicani.

A chi scrive basterebbero i volti, i primi e primissimi piani di Volonté, Martine Beswick, Lou Castel e del magnifico, stratosferico Klaus Kinski a dare quadratura al tutto, a rendere la pellicola cosa degna di essere ricordata e custodita da tutti gli amanti del genere e non, a ricordare, appunto, come qui in Italia si prendeva di petto il genere dei generi senza alcun complesso di inferiorità, anzi, dietro i grandi come Leone, Corbucci, Sollima c'era pure tutta una ciurma di cinematografari pronti a sfornare western come se la richiesta non dovesse finire mai. Quindi via con i film di Miles Deem/Demofilo Fidani, Sergio Garrone, Gianni Crea, Edoardo Mulargia, Ferdinando Baldi e chi più ne ha più ne metta, alcuni belli, altri bellissimi, altri ancora cialtronissimi, ma che fare, lo spaghetti-western è già stato rivissuto, resuscitato, rianimato, da grandi e piccoli (c'è stata pure la rassegna al Festival di Venezia curata dai nocturniani) e non vi è bisogno dello sproloquio del sottoscritto per portare acqua al mulino del genere preso in considerazione.

Che cosa rimane, quindi? Rimane un gran film, come si diceva in precedenza. Rimane una messa in scena straordinaria, la grande mano di Damiani a gestire sparatorie, assalti ai treni, rivoluzionari avidi di denaro e il pueblo sporco e povero in cerca di riscatto. In mezzo l'amicizia virile tra El Chuncho e Bill Tate detto il "Nino", misterioso e sfuggente gringo alleatosi con i ribelli al fine di vendere una partita di fucili e munizioni al Generale Elìas (Jaime Fernandez). Splendida fotografia di Toni Secchi che sfrutta al massimo i paesaggi gentilmente offerti dall'Almeria, montaggio senza tempi morti di Renato Cinquini, commento musicale di Luis Bacalov, con supervisione del Maestro Morricone e interpretazioni precisi, perfette, anche troppo, del "solito", encomiabile Gian Maria Volonté, che regala un El Chuncho per molti versi, indimenticabile, un Lou Castel espressivo il giusto per rappresentare l'ambiguo americano, una Martine Beswick bellissima, eroina dei "cavernicoli" hammeriani e futura "Sister Hyde" di Roy Ward Baker(iana) memoria che è semplicemente visione ottundente e, ma che ve lo dico a fare, un simulacrale Kinski capace di rubare la scena a tutti quanti quando viene immortalato dalla cinepresa di Damiani, tanto bravo da farti veramente credere che il personaggio di El Santo sia uomo in carne, ossa e bandana e non solo una figurina a cavallo sullo sfondo. Grande Klaus, grandissimo. Come perfetti sono i caratteristi chiamati a completare il quadro messicano, Aldo Sambrell, Spartaco Conversi, Joaquin Parra e Andrea Checchi nel ruolo del "ricco" Don Felipe e con la Carla Gravina de L'Anticristo di Alberto De Martino a chiudere il cerchio. Consigliatissimo. Sui titoli di coda Ramon Mereles canta la bella "Ya Me Voy" del Maestro Bacalov. Sull'integralità delle versioni si sono sempre versati fiumi di inchiostro, specialmente sui passaggi televisivi, rimaneggiati anzichenò.


Originariamente pubblicato l'otto gennaio 2012 su "Le Recensioni di Robydick".


A seguire una lista completa (o quasi) di tutte le edizione in Dvd del film di Damiani, con relativi titoli utilizzati per l'edizione.

U.S.A
"A Bullet For the General"Label: Blue Underground
Formato: 2.35:1
Traccia: Inglese

"A Bullet For the General"Label: Anchor Bay
Formato: 2.35:1
Traccia: Inglese

Once Upon a Time in Italy Box by Anchor Bay, comprende:
-"Companeros"
-"Keoma"
-"Texas Adios"
-"Four of the Apocalypse" ("I Quattro dell'Apocalisse", capolavoro di Lucio Fulci)
Formato: 2.35:1
Soundtracks: Inglese DD 2.0 Mono, Italiano DD 2.0 Mono
Sottotitoli: Inglese

U.K
"A Bullet For the General"Label: Argent Films
Formato: 2.35:1 PAL
Audio: Inglese

Cult Spaghetti Western Box Set , comprende:
-"Django"
-"Keoma"
Label: Argent Films
Region 2 PAL
Specifiche tecniche identiche alla versione singola

GERMANIA:
"Tote Amigo"
Old Koch Media (3 covers disponibili)
Formato: 2.35:1
Audio: Inglese, Tedesco
Sottotitoli: Tedesco

Release #1 Koch Italo-Western Collection
Rimasterizzato, Uncut, interviste con Damiani Damiani, Lou Castel, pictures, trailers.
Audio: Inglese, Tedesco
Sottotitoli in tedesco per le scene in inglese restaurate. Dolby Digital 2.0
Versione comprendente il vecchio e un nuovo doppiaggio in Inglese
Formato: 2.25:1 anamorphic widescreen, PAL
Dvd Review (Tedesco)

FRANCIA:
"El Chuncho"
Wild Side Video (version pocket)
Video: 1.85:1 Anamorfico
Audio: French 2.0 Mono, Italian 2.0 Mono, English 2.0 Mono
Sottotitoli: Francese
Extras: Intervista con Lou Castel, film biographies
E' disponibile una versione del film con il solo audio francese

"El Chuncho"
Wild Side Video
Double Feature with "Keoma"
Formato: 2.35:1
Audio: English, French, Italian
Sottotitoli: French

Le Trésors du Western
Label: Wild Side Video
4 DVD Set
Comprende:
-"Keoma"
-"Django"
-"Four of the Apocalypse"

ITALIA
"Quien Sabe?"
Label: Surf Video
Ratio: 2.35:1, PAL
Audio: Italiano
Sottotitoli: Italiano
Regione 2, Amaray
Extra: Interviste

GIAPPONE
"群盗荒野を裂く スペシャル・エディション /Quien Sabe?"
Label: Cinefil/Imagica
Special Edition, Region 2
Release date: 2009-06-03
Audio Dolby Digital English, Japanese
Sottotitoli: Japanese
Aspect Ratio: 16:9 / 4:3 (letterbox)
Run Time: 118 minutes
Features: Trailers, amaray keep case

SPAGNA
"Yo Soy la Revolucìon"
Label: Filmax Pictures (2007)
Region 2, PAL
Video: Widescreen
Audio: Spanish DD 2.0, Italian DD 2.0
Sottotitoli: Spanish

"Yo Soy la Revolucìon"
Divisa Home Video, 20 luglio 2011
Region 2, PAL
Formato: 2.35:1
Audio: Spanish DD 2.0 Mono, Italian DD 2.0 Mono
Sottotitoli: Spanish
Runtime: approx 107 min

BRASILE
"Uma Bala Para o General"
Label: Classic Line
Ratio: Letterbox
Audio: English
Subs: Portuguese

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sabato 28 gennaio 2023

Nightmares (1983)


Imperdibile ominbus con Lance Henriksen!

I film del terrore ad episodi (i cosiddetti "omnibus") sono una mia grande passione. Una di quelle passioni che ti portano a vedere tutto quanto venga prodotto in questo ambito, tra alti e bassi e prodotti improponibili, ma con un "perché", senza stare a scomodare i grandi classici del genere, quindi Dead of Night e i film di Freddie Francis (tra gli altri). Recentemente ho avuto occasione di rivedere questo Nightmares di Joseph Sargent (grazie al Blu-ray Shout! Factory/Scream Factory), regista di una marea di film TV ma anche di Jaws-Revenge, che non rivedevo da molto, molto tempo.

La storia dei quattro episodi originariamente concepiti per la serie TV Darkroom, poi giudicati troppo "forti" per la televisione e impacchettati dalla Universal per una distribuzione cinematografica, dopo aver girato del materiale aggiuntivo è una cazzata; nel commento audio, il produttore esecutivo Andrew Mirisch spiega come l'autore/sceneggiatore Christopher Crowe avesse in realtà concepito l'intero progetto quale episodio pilota per una ipotetica serie antologica targata NBC destinata alla stagione televisiva 1983/84, poi rifiutato e dirottato dalla Universal per la distribuzione nelle sale. Bene. Quello che salta immediatamente all'occhio (oltre alla mancanza di una storia che faccia da cornice ai quattro episodi) è una confezione di tutto rispetto, con una splendida fotografia a cura di Gerald Perry Kinnerman (i primi due episodi) e Mario DeLeo (terzo e quarto)  più un cast comprendente Lance Henriksen, Emilio Estevez, Veronica Cartwright, Richard Masur e la stupenda Cristina Raines (già protagonista del misconosciuto Hex) e quando in un film starreggia Cristina Raines, non si può snobbarlo a prescindere. E' dunque con la bellissima Cristina che si aprono le danze; Chapter One: Terror in Topanga narra della gita notturna di una piacente mogliettina che proprio non ce la fa a restare senza sigarette. Quindi, nonostante gli ammonimenti del marito (Joe Lambie), esce per andare a comprarle. Peccato che nei dintorni si aggiri un temibile serial killer (Lee Ving) che ha già scannato un poliziotto. Ricorda molto l'incipit di Urban Legend di Jamie Blanks (1998) e il primo episodio di Body Bags di Carpenter-Hooper, con l'ambientazione alla pompa di benzina. Un episodio dignitoso, senza guizzi ma nemmeno soporifero nobilitato pure dalla presenza di William Sanderson e Anthony James.

Emilio Estevez è protagonista del secondo capitolo, ovvero The Bishop of Battle in cui interpreta un giovane amante di video games completamente schiavo della sua passione. Suo unico scopo nella vita è infatti quello di completare tutti i livelli di un gioco antesignano dei così chiamati "sparatutto", "The Bishop of Battle" appunto (che parla con la voce di James Tolkan), tanto da entrare abusivamente, di notte, nella sala giochi per realizzare il suo proposito. Naturalmente si ritroverà a dover combattere realmente con i nemici elettronici che saltano fuori dall'apparecchio. L'episodio più costoso del lotto, che si avvalse delle animazioni stile Tron generate tramite ACS1200, divertente ed esploitativo, con la musica dei Fear in sottofondo e la partecipazione di Moon Zappa.

L'episodio The Benediction può sfoggiare un'intensa interpretazione del grande Lance Henriksen, nel ruolo di un prete in crisi con la fede, inseguito e minacciato da un Chevy 4x4 che sembra provenire dritto dritto dagli inferi. Fortemente derivativo e di conseguenza vittima di una pesante sensazione di déjà vu (è praticamente un remake di Duel, con un ottimo inizio), si salva proprio grazie alla sofferta maschera di Henriksen e ad un finale cupo e ambiguo, servito con grande professionalità dal bravo Sargent, uno con un'esperienza che molti non vedono neanche con il binocolo (The Taking of Pelham 123).

L'episodio finale, Night of the Rat (l'unico scritto da Jeffrey Bloom), è come da copione il più orrorifico e delirante dell'opera, e narra delle disavventure della famiglia Houston (Richard Masur, Veronica Cartwright e Bridgette Andersen) alle prese con un gigantesco ratto che reclama vendetta per la prole uccisa senza pietà. Naturalmente il pensiero galoppa in direzione Of Unknow Origin/Di Origine Sconosciuta (1983) di George Pan Cosmatos, molto bello, in cui Peter Weller affrontava da solo un terribile ratto, solo che qui il tutto si mischia al "gigantismo" di Bert I. Gordon, ricalcando gli effetti del famoso Food of The God/Il Cibo degli Dei (1976), con ratto-vitello impazzito per il dolore che grida come una banshee. Finale cupo e triste, nonostante il delirio assoluto, e atmosfera e plot più o meno simile al segmento finale de L'Occhio del Gatto/Cat's Eye (1985) di Lewis Teague, scritto da King e prodotto da De Laurentiis, con tutte le cautele del caso, senza contare la gradita partecipazione del vecchio Albert Hague (Saranno Famosi) nel ruolo del mite disinfestatore Mel Keefer.

Il film portò a casa 6.670.680$, ma secondo Mirisch i 9.000.000$ di budget  riportati dalle fonti ufficiali rientrano nel territorio delle cazzate, per cui il film (tenuto conto delle vendite TV e Home Video) non fu quell'insuccesso clamoroso di cui si va parlando da una vita. Senza essere un capolavoro imprescindibile, Nightmares mantiene tutte le promesse e offre 90 minuti di puro intrattenimento, giocando facilmente (almeno oggi) con il fattore nostalgia soprattutto con il secondo episodio, un vero e proprio tuffo (di pancia) in quei luoghi pieni di luci, colori, fumo, volti, cazzate, piccole prepotenze che rispondevano alla definizione di sale giochi. Il Dvd Anchor Bay del 1999 è fuori catalogo per cui il  Blu-ray ShoutFactory è altamente consigliato, presentando un ottimo transfer e la possibilità di scegliere tra il formato 1.33 e 1.78:1, mica bruscolini. Pochi extra, anzi quasi nulla, ma possiamo accontentarci. 

Originariamente pubblicato su "Le Recensioni di Robydick"  il 23 aprile 2012.

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