martedì 29 novembre 2022

The Name of the Game is Kill! (1968)


Misconosciuto film con Jack Lord conosciuto in Italia con il titolo Il Mistero della bambola dalla testa mozzata.

"You can't buy a ticket to see this movie UNLESS... you sign a pledge not to reveal the surprise SHOCK ENDING", strilla la tagline di questo misconosciuto film di Gunnar Hellstrom.

Il rifugiato ungherese Symcha Lipa (Jack Lord di Hawaii Five-0) accetta un passaggio da una bella e giovane ragazza che lo conduce fino alla casa che divide con la madre e le sorelle; naturalmente il povero viaggiatore si ritrova in un nido di serpi psicopatiche che nascondono una storia oscura e terribile.

Interessante questo The Name of the Game is Kill, siamo in pieno territorio "giovane in balia di un gruppo di squilibrate" con tutta l'atmosfera di sessualità repressa che una pellicola del genere inevitabilmente si porta dietro. Il film di Hellstrom (svedese classe 1928, scomparso nel 2001, che esordì con Simon Syndaren [1954] per poi dedicarsi alla regia di episodi per i serial TV statunitensi da F.B.I a Gunsmoke passando per Bonanza fino a Dallas) mantiene ancora un certo livello esploitativo, pur senza mostrare niente di particolarmente scabroso, ma è in grado di solleticare il gusto dell'appassionato di "oggetti non identificati" dei tardi sixties grazie ad un'atmosfera opprimente e morbosa che si respira a pieni polmoni, specialmente nel delineare il rapporto tra le sorelle e il nuovo arrivato che scuote i sensi assolutamente non assopiti delle fanciulle; in questo senso molto bella e centrale la sequenza in cui Tisha Sterling balla sulle note di Shadows dei cultuali The Electric Prunes ammiccando al vecchio Jack Lord, sotto gli occhi delle sorelle e della madre che spia dall'alto .

Ottima prova del cast femminile, molto brave tutte e tre le sorelle interpretate rispettivamente da Tisha Sterling ( Patricia Ann Sterling, californiana classe 1945, carriera sterminata in TV, ma anche in L'Uomo dalla cravatta di cuoio/Coogan's Bluff [1968] di Don Siegel, tra le altre, tantissime cose), Collin Wilcox Paxton (1935-2009-una valanga di serial televisivi, da Il Virginiano a Longstreet, Il Rivoluzionario [1970] di Paul Williams con Jon Voight, accreditata come Collin Wilcox Horne), e Susan Strasberg (22 maggio 1938-21 gennaio 1999), la quale non ha assolutamente bisogno di presentazioni, che contribuiscono a creare una sensazione di "destino incombente" sulle teste dei personaggi, fino all'inaspettato finale in cui la madre (T. C. Jones) tira le file della vicenda con un twist nerissimo e crudele, che non sveliamo. Direi che una riscoperta la merita. Ci sono in giro dei bootleg ricavati da una slavatissima copia in 16mm che non rende giustizia alla fotografia del grande Vilmos Szigmond. Lo sceneggiatore Gary Crutcher è pure lo scriba del cultuale Stanley (1972) di William Grefe e del superscult Superchick aka Colpo Grosso al Jumbo Jet (1973) di Ed Forsyt con Joyce Jillson!!!

Originariamente pubblicato il 28 marzo 2012 su "Le Recensioni di Robydick".

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