martedì 7 dicembre 2021

Don't Open Till Christmas (1984)

 


Incatalogabile horror natalizio diretto da Edmund Purdom.

Ci vuole una bella rassegna di cinema natalizio (o almeno credo) per cui comincio con un vecchio slasher molto (poco) amato, ovvero Non Aprite Prima di Natale. Visione antica in TV e su Vhs Multivision, questo Don't Open Till Christmas è una produzione che porta le stigmate di Derek Ford, exploiter inglese con un piede e l'altro pure nella realizzazione di filmetti softcore, uno su cui dovrei scrivere almeno venti cartelle, per cui non divaghiamo e parliamo solo di questo masterpiece "diretto" dal mitico Edmund Purdom, grande attore inglese che trovò in Italia una comoda nicchia in cui svernare. 

"Diretto" virgolettato perché il buon Purdom pare abbandonò il set e la pellicola fu poi terminata, per non dire riscritta o rigirata, da tale Al McGoohan (ovvero il tandem creativo Ford/Alan Birkinshaw, anche se spesso salta fuori il nome di Ray Selfe). Tutto questo per dire che la confusione dietro le quinte si fa sentire fino a prendere forma e sostanza nel prodotto finale. Una cosa così rozza e ignorante da lasciare soddisfatti o basiti a seconda dei gusti. 

A Londra c'è un serial killer che scanna tutti gli uomini che si travestono da Babbo Natale. Le donne no. Purdom è l'ispettore che si occupa del caso, ma sembra sia più interessato a occuparsi della bionda Kate (Belinda Mayne da Alien 2 Sulla Terra) a cui è stato appena ucciso il padre durante una festa in balera. C'è pure un tale che sembra sapere un sacco di cose sull'identità del killer, ma Scotland Yard non riesce a cavare un ragno dal buco. Gli omicidi continuano, fino a quando una giovane stripper non assiste al massacro in un peep show, diventando di fatto l'unica testimone oculare (in realtà l'assassino ha importunato anche una modella da giornaletti erotici passandole un rasoio sul corpo seminudo, coperto solo da un cappotto da Babbo Natale, la mitica Pat Astley nel suo ultimo ruolo).

A leggerla così sembra il solito thrilling trito, ritrito e macinato. In effetti è il solito thrilling trito, ritrito e macinato ma con un aria da filmetto softcore (se non hard) che riesce ad annientare completamente l'atmosfera natalizia e tutto il companatico. Personaggi antipaticissimi e stronzi, gentaglia, uno show starring Caroline Munro semplicemente deplorevole e tanta, tanta weirdness per gli amanti delle stranezze su pellicola.

In realtà, questo Don't Open... cerca di elevarsi almeno al livello minimo consentito dal genere, con un incipit carpenteriano in cui puntualmente si (ri)trovano soggettiva del killer e respiro pesante in sottofondo e una serie di omicidi "creativi" così rozzi e imbecilli da far scattare l'applauso spontaneo, vedi l'assassinio con guanto borchiato e stivale con stiletto o la castrazione nei bagni pubblici ai grandi magazzini. E se è vero che basta una scena per redimere una produzione scalcinata, allora lasciatemi dire che il flashback finale vive in una sua personalissima dimensione tra il delirio totale e la risata isterica da rimanere per anni (come è successo al sottoscritto) stampato nell'album delle visioni "what the fuck?", quasi come vedere un film sotto l'effetto di un acido blando. Non è poco. DVD della Mondo Macabro. 

Originariamente pubblicato su "L'Osceno Desiderio" il 07/12/2015.

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