venerdì 16 dicembre 2022

Silent Night, Deadly Night 5: The Toy Maker (1991)


Impagabile horror natalizio con Mickey Rooney.

Quinto capitolo della bislacca saga inaugurata da Charles Sellier Jr. ancora una volta patrocinato dal buon Brian Yuzna.

C-A-P-O-L-A-V-O-R-O. Non si può utilizzare altro termine per uno dei film più assurdi, improponibili, deliranti mai  proposti in ambito orrorifico. Già un film che comincia con un giocattolo assassino raffigurante la faccia incazzata di Babbo Natale non può non accendere la miccia nel cinefilo amante del cinema horror in tutte le sue sfumature. Se poi aggiungiamo che il villain della situazione è interpretato nientemeno che da Mickey Rooney allora l’ammirazione si trasforma in amore puro ed incondizionato. Rooney nel film si fa chiamare Joe Detto e fa il giocattolaio. Ha una figlio strambo che si chiama Pino. Capito l’antifona? Il film di Kitrosser non prende nemmeno per un attimo in considerazione la svolgimento slasher per strutturarsi subito come favola natalizia con tanto di bambino che perde l’uso della parola dopo aver assistito alla morte violenta del padre, ucciso da un giocattolo.

Martin Kitrosser dimostra di conoscere bene tutti i luoghi comuni del genere (non a caso è script supervisor di grande fama, avendo collaborato con Quentin Tarantino praticamente in tutti i suoi film, senza contare la saga di Venerdi 13 nei capitoli 3,4,5) girando dignitosamente con un look ancora saldamente ancorato all’estetica anni ottanta; certo il ritmo viene spesso a mancare e molte scene di raccordo fanno  calare la palpebra, ma non preoccupatevi, come in ogni horror che si rispetti, la scena destinata a entrare nella storia del genere è proprio dietro l’angolo e, in questo caso, lo spettatore viene ricompensato con una iconica sequenza di omicidio in cui due sbarbatelli si scambiano focose effusioni di fronte ad un pubblico di soli giocattoli. Soldatini, carri armati, macchinine radio comandate, financo un Superman farlocco, circondano la giovane coppia che riceve pure le attenzioni di un braccio meccanico con tanto di mano insinuantesi nelle terga del giovane stallone. Imperdibile. Cultissimo. Cialtrone, con effetti speciali del surrealista Screaming Mad George.

Non è finita. Il plot si trascina in qualche modo verso il gran finale, non che ci sia molto da capire o svelare, ma il twist posto giusto all’epilogo è materiale da far tremare i polsi dell’appassionato; il buon vecchio Mickey Rooney, vestito da Santa Claus, è in realtà un robot. Nel senso che si toglie la faccia rivelando una matassa di circuiti cibernetici. Tutto vero. In realtà si scopre che il figlio Pino(cchio) è un cyborg costruito dal sedicente Geppetto/Joe Detto che si è animato di vita proprio uccidendo il padre e sostituendolo di fatto. Un vero e proprio Pinocchio cibernetico, che tenta di farsi pure la madre del piccolo protagonista. Delirio assoluto. Un caposaldo della cinematografia horror/natalizia. Ci si diverte, si sbadiglia, si rimane a bocca aperta, tutto nello stesso momento. A suo modo, geniale, tenendo conto delle debite influenze di un classico incompreso come Halloween III. Il film uscì direttamente per il mercato home video il 7 novembre 1991 distribuito dalla Live Home Video. Il 9 dicembre 2009 la Lionsgate ha commercializzato un cofanetto comprendente pure il terzo e il quarto capitolo del franchise, purtroppo oggi fuori catalogo. Da consegnare ai posteri.

Originariamente pubblicato su Horror.it il 24/12/2011.

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