venerdì 19 aprile 2024

Sea of Love (1989)


 Un grande thriller degli anni ottanta.


Questo Sea of Love, in Italia Seduzione Pericolosa mi garba parecchio. Non è un capolavoro imprescindibile, ma sa farsi apprezzare. Almeno dal sottoscritto, sia chiaro, nessun giudizio universale. Mi sembra funzioni ancora oggi.

Basato sul romanzo Ladies' Man (1978) di Richard Price autore anche della pregevole sceneggiatura, Sea of Love è un thriller poliziesco con pochissime scene d'azione  e di conseguenza affidato ad un gruppo di attori molto affiatati, quindi il gioco al vecchio Harold Becker riesce pure facile quando puoi avere per le mani dei fuoriclasse come Al Pacino, John Goodman ed Ellen Barkin, senza contare Richard Jenkins, Paul Calderon e Michael Rooker, proprio lui, l'attore che fu Henry nel cultuale film di John McNaughton.

Pacino interpreta Frank Keller, poliziotto sulla strada dell'alcolismo, abbandonato dalla moglie per un altro sbirro (Richard Jenkins) che si ritrova invischiato in un bizzarro caso d'omicidio; c'è qualcuno, in città, che si diverte a sparare contro gli uomini che pubblicano annunci per singles sui quotidiani, lasciandoli poi nudi sul letto con un bel buco in testa. I detective Keller e Sherman Touhey (John Goodman) pensano che dietro gli omicidi si nasconda una donna, quindi pubblicano un annuncio/esca (suggerito dal padre di Keller/Pacino, cameo di William Hickey) e cominciano ad incontrare, sotto copertura, chiunque risponda al messaggio. Inutile dire, ma lo diciamo, che il vecchio Frank incontrerà una misteriosa quanto sensuale bionda, Helen Cruger (Ellen Barkin, molto brava) di cui si innamorerà, ricambiato, fermo restando che i sospetti su Helen sembrano molto, ma molto fondati.

Film valido, condotto da Becker (The Onion Field [1979] da Wambaugh, Taps - Squlli di Rivolta [1981] e pure Cocaina/The Boost [1988] dove un James Woods bruciato dalla droga picchiava la povera Sean Young senza pietà) con mano sicura e senza spreco di pellicola, lasciando il giusto e doveroso spazio a cotanto cast, con Pacino magnifico durante i suoi scoppi d'ira e la Barkin dura/fragile ma, soprattutto, veramente molto arrapante, a dare senso e quadratura ad una pellicola efficace nel suo essere thriller metropolitano senza fronzoli e senza nessuna presunzione di autorialità. Un "onesto prodotto di genere", come si suol dire in questi casi, anche se il film di Harold Becker si trova in quella specie di limbo in cui una pellicola è, allo stesso tempo, pure qualche cosa in più di un semplice film di genere.

Da vedere, in ogni caso, sia per la presenza di Goodman e Rooker, sempre impeccabili, sia per la splendida confezione, con Ronnie Taylor alla fotografia e Trevor Jones al commento musicale, notturno e fumoso, quindi perfetto per sottolineare l'atmosfera e il tono delle vicende narrate.

Il titolo prende ispirazione dal pezzo Sea of Love interpretato da Phil Phillips and The Twilights, che è la canzone che l'assassino (che non sveliamo) utilizza come colonna sonora dei suoi crimini. Sui titoli di coda si ascolta il vocione di Tom Waits che ne offre una sua personalissima versione.

Il film, prodotto dalla Universal, fu un buon successo al botteghino (58.5 milioni di dollari nel solo mercato americano e 52.3 sul mercato estero, a monte di un budget di 20 milioni) che rimise in carreggiata la carriera di Al Pacino, almeno per il successo commerciale, dopo una serie di bagni di sangue. Ah, compare un giovane Samuel L. Jackson all'inizio durante la retata.


Originariamente pubblicato il 20 febbraio 2012 su Le Recensioni di Robydick.

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